"Un’ottima occasione quella odierna offerta dall’Assemblea nazionale Anbi​ che sigla i 100anni di attività, per ribadire la necessità, ormai inderogabile, che affrontare la crisi idrica, così come quella climatica e il dissesto idrogeologico significa necessariamente dotarsi di una strategia di sistema integrata per l’intero territorio nazionale. Capace di fare leva su quanto abbiamo saputo e potuto sviluppare negli anni, e allo stesso di mettere a sistema l’enorme patrimonio di competenze e saperi che questo Paese ha, incidendo in maniera determinante sulle criticità, per affrontare e ridurre in maniera decisiva le perdite da record lungo le reti, la cattiva o scarsa manutenzione delle dighe, l’insufficiente raccolta delle acque piovane, i danni da siccità e quelli delle cosiddette bombe d’acqua che rappresentano sempre più un’emergenza catastrofale per persone, colture, comunità". Così la Vm delle Infrastrutture e Mobilità sostenibili Teresa Bellanova, ospite stamane dell'Assemblea nazionale Anbi.

"E’ lo spirito di questa due giorni", prosegue la Vm Bellanova, "capire in che modo agire rapidamente. Ed è l'obiettivo della proposta avanzata da Anbi, il Piano Laghetti, che faccio mia. D'altra parte è questa la ragione che sta portando il Governo a licenziare, come io auspico fortemente, il Decreto per la prevenzione e contrato della siccità e per il potenziamento e l’adeguamento delle infrastrutture idriche con la nomina di un Commissario straordinario e una struttura commissariale. Individuando, peraltro, un elemento di responsabilità centrale proprio nel Mims. E’ necessario questo passaggio, un Commissario all’emergenza idrica, per interventi a breve e lungo termine anche strutturali?

Io dico di sì. Ne sono fortemente convinta anche perché ritrovo in questo percorso su cui siamo impegnati insieme ad altri Ministeri e insieme a Palazzo Chigi, quello stesso spirito e quella stessa determinazione che ci portò, con il Governo Renzi, a immaginare con Italia Sicura una strategia integrata per prevenire e contrastare il dissesto idrogeologico e soprattutto per ripotare a ordinarietà quella che nel nostro Paese assume quasi esclusivamente le forme della straordinarietà.

Un obiettivo importante, che ha a che fare anche con l’utilizzo virtuoso delle risorse e della spesa pubblica. Troppa emergenza troppo spesso ha prodotto solo troppi sprechi, troppe clientele, troppa opacità nei processi decisionali e nessuna soluzione. Questo è il momento di voltare pagina. Uscire dall’emergenza deve essere possibile, ed è questo il compito del Governo, del Parlamento, delle forze politiche.

Non beghe interne ma un solo obiettivo: il bene del Paese, l’interesse nazionale".

Sezione: Politica italiana / Data: Mer 06 luglio 2022 alle 17:50
Autore: Redazione PN
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