Gli emendamenti utili a sbloccare la ricostruzione post sisma 2016 non passano in Commissione bilancio della Camera. Un pacchetto di misure che sarebbe servito, tra l'altro, alla stabilizzazione del personale, alla proroga dello stato di emergenza dopo il 31 dicembre, all' aumento degli incentivi per i tecnici chiamati a nuovi adempimenti con l'autocertificazione e destinare il 5% dei fondi per la ricostruzione pubblica al sostegno delle attività produttive. Lo dicono i sindaci e i comitati del "cratere" marchigiano, che insorgono. "Se al governo non interessa ricostruire le nostre città lo dica chiaramente, ma noi non ci stiamo e daremo battaglia", dice all'ANSA il sindaco di Camerino Sandro Sborgia.

"Con il commissario Legnini è stato avviato un percorso che sembra quello giusto per accelerare la ricostruzione, ma se poi certe scelte non vengono assistite dal governo diventa tutto inutile", aggiunge Sborgia. "È un'offesa a tutti i terremotati e agli amministratori del cratere, adesso la misura è colma", rincara la dose Mauro Falcucci, sindaco di Castelsantangelo sul Nera. I comitati nati subito dopo il terremoto chiedono chi dovranno ringraziare "per questa spaventosa prova di indifferenza e smemoratezza, dopo tanti 'non vi lasceremo soli'". E aggiungono una serie di interrogativi: "Dove sono il premier Giuseppe Conte, il ministro dell'Economia Gualtieri, i presidenti delle quattro Regioni coinvolte dal sisma? Dove sono tutte le forze politiche? Tutti, ancora una volta, irrimediabilmente sordi e ciechi?".

Sezione: Politica italiana / Data: Sab 04 luglio 2020 alle 22:15
Autore: Christian Pravatà / Twitter: @Christianpravat
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