“Il ritardo di Pfizer è superato, consegneranno nella prossima settimana il numero di dosi attese, poi verrà fatto il recupero di quelle mancanti. Il problema si è risolto. Quello che serviva a Pfizer era uno stop di alcuni giorni per potenziare il ciclo produttivo dei vaccini, ben venga uno stop, purché breve, se poi riusciremo ad avere più dosi rispetto a quelle preventivate”. Lo ha detto a Timeline, a Sky TG24, il viceministro alla Salute Pierpaolo Sileri. Parlando dell’utilizzo delle dosi che potrebbero arrivare dall’approvazione del vaccino di AstraZeneca, Sileri ha spiegato che “parlare di AstraZeneca oggi è prematuro. L’Ema dovrebbe pronunciarsi intorno al 29 gennaio. Impegnare quelle dosi prima di averle è prematuro. Si può dire ‘se le avremo, faremo questo’. Se il 29 verrà approvato sembra che le consegne inizieranno da metà febbraio, ma pare che le dosi siano inferiori rispetto all’atteso. Se la linea di produzione di AstraZeneca non consente di produrre quel numero di dosi non è colpa del governo italiano o dell’Europa”.

La campagna di vaccinazione “inizierà su larga scala verosimilmente tra la fine febbraio e i primi di marzo”. “Oggi – ha proseguito - abbiamo poco meno di un milione e mezzo di persone vaccinate e con una singola dose, sono prevalentemente persone che lavorano in ambito sanitario. Il numero dei vaccinati ospiti di Rsa o ultraottantenni è veramente una goccia nel mare. Oggi dobbiamo usare le dosi che ci arrivano da Pfizer e Moderna per somministrare la seconda dose. Nel mentre, con le dosi che avanzano, va vaccinato il resto del personale sanitario e poi gli anziani. Questi ultimi vedranno un numero importante di chiamate più avanti, tra fine del mese di febbraio e i primi di marzo. Se dovesse essere approvato anche il vaccino AstraZeneca avremo a disposizione più dosi per recuperare del tempo e avvantaggiarci”.

“Stiamo affrontando la diffusione delle altre varianti con la stessa attenzione degli altri Paesi. In Italia siamo probabilmente un po' più fortunati per due ragioni: la prima è che le varianti più aggressive, in termini di diffusione, in Italia circolano molto molto meno rispetto ad altri Paesi Nord europei, per prima l'Inghilterra. L’ingresso delle varianti è stato più contenuto. La seconda è che come cittadini abbiamo subito delle restrizioni più durature e più forti. Con meno esposizione c’è meno rischio di trasmissione del virus ma anche di creazione di eventuali varianti, che se anche dovessero generarsi troveranno meno ospiti in cui replicarsi e diffondersi”.  Per il tracciamento delle varianti, ha spiegato Sileri, “al ministero si è creato un tavolo, serve un coordinamento che non sia solo italiano ma europeo, perché le varianti sono ovunque. Deve essere fatto il massimo sforzo per sequenziare quante più varianti”.

Sulla discussione relativa ai dati della Lombardia “si è fatta troppa politica e poco giudizio tecnico. Il problema è nato dalla trasmissione di alcuni dati che facevano una confusione in buona fede tra pazienti sintomatici e positivi asintomatici. Può succedere nella raccolta di dati. L’R0 è calcolato sui sintomatici, questo sbaglio ha determinato un ricalcolo dellR0. Quando si parla di sanità non servono liti. Magari si fanno nell’ufficio di gabinetto, ma non serve farlo dinnanzi alla popolazione, perché si sente smarrita”.

“In Sardegna vi sono delle catene di trasmissione in alcune aree, che inficiano il valore R0 tanto da dare un rischio elevato e far scattare la zona arancione. Servirà, dopo una settimana, una rivalutazione di questi dati, inserendo i 30 nuovi posti letto di terapia intensiva, e rivalutare il peso dell’R0. Nei parametri l’R0 ha un valore troppo alto. Credo nei 21 parametri, ci ho sempre creduto, ma penso che recentemente sia stato troppo peso all’R0. Questo è penalizzante, non solo per la Sardegna. Spero che l’Iss e i tecnici, magari d’accordo con le Regioni, possano trovare un accordo sul limite di questo parametro”. Lo ha detto a Timeline, a Sky TG24, il viceministro alla Salute Pierpaolo Sileri, commentando la situazione epidemiologica in Sardegna.

Sezione: Politica italiana / Data: Lun 25 gennaio 2021 alle 17:00
Autore: Christian Pravatà / Twitter: @Christianpravat
vedi letture
Print