“Lo capiremo presto. Due ministri di Fd’I, Crosetto e Nordio, hanno chiesto una commissione d’inchiesta sui dossieraggi. Se Fd’I dice no è evidente che il blocco viene dalla Meloni”. Lo afferma il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, in una intervista a “Repubblica”. 

Commentando gli sviluppi dell'inchiesta avviata dalla Procura di Perugia,  l'ex Premier ha osservato “qui c’è un punto politico. Si accede illegalmente dentro un database che dovrebbe essere inviolabile. Lo ha spiegato alla Leopolda Sabino Cassese: violare questi dati significa entrare a Fort Knox, nel caveau del Paese. Il primo dossieraggio l’hanno fatto a me sulla Leopolda, sulla casa, sulle conferenze. Ma per me non è una novità. Il problema riguarda come difendere semplici cittadini che potrebbero trovarsi alla mercé di funzionari dello Stato infedeli. Chi sbaglia deve pagare”, ha osservato. 

Il leader di Italia Viva teme che quanto accaduto possa essere insabbiato: “Perché o trovano uno a cui dare la colpa per tutto oppure abbuiano tutto. Anche perché le persone coinvolte nei dossieraggi potrebbero essere degli insospettabili. Mi colpisce che il Csm non abbia ancora audito Cantone e Melillo che pure lo hanno chiesto”. “Se c’è un sistema – ha aggiunto Renzi – che va avanti dallo scandalo Open del 2019 non mi stupirei se fossero coinvolti anche esponenti che lavorano con questo governo. Crosetto invece è una vittima. Per questo conviene a tutti una trasparente commissione d’inchiesta”.

Per Renzi a rischio c'è la tenuta della democrazia in Italia: “Io ne sono vittima. - ha ricordato l'ex premier - Il modo con cui sono stato aggredito mediaticamente nasce dalla diffusione di notizie che non sarebbero mai dovute essere rese pubbliche. È chiaro che il consenso mio e del mio partito ne ha risentito. Ma ancora più grave è la lesione dei diritti di un cittadino comune. L’accesso abusivo alle banche dati è un vero e proprio furto con scasso", ha concluso. 

Sezione: Politica italiana / Data: Lun 11 marzo 2024 alle 16:30
Autore: Tommaso Di Caprio
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