Nelle comunicazioni al Senato in vista del Consiglio europeo del 21 e del 22 marzo, la premier ha parlato anche del conflitto a Gaza: "Non possiamo dimenticare chi è stato a scatenare questo conflitto”, ha detto riferendosi ad Hamas. E punta il dito contro le "reticenze" ad ammetterlo, che "nascondono un antisemitismo dilagante". Poi ribadisce: "Diremo no a operazione Israele a Rafah"

Guerra in Ucraina, sicurezza e difesa comune, Gaza, allargamento dell'Ue, relazioni esterne, migrazione, agricoltura e semestre europeo. Sono i temi che saranno sul tavolo del Consiglio europeo del 21 e del 22 marzo, illustrati oggi dalla premier Giorgia Meloni nelle comunicazioni al Senato. A partire dal conflitto tra Mosca e Kiev: in Europa si partirà proprio dal tema dell'invasione russa e l’Italia ribadirà il suo “sostegno all'Ucraina", così come la sua “condanna ad elezioni farsa nei territori ucraini”, escludendo però categoricamente "un intervento diretto". Un passaggio anche sulla morte di Nalvalny: “Il suo nome come simbolo del sacrificio per libertà non sarà dimenticato". Sulla guerra a Gaza portata avanti da Israele dopo l’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023, Meloni sottolinea che "ribadiremo la nostra contrarietà a un'azione militare di terra da parte di Israele a Rafah che potrebbe avere conseguenze ancora più catastrofiche sui civili ammassati in quell'area". Però precisa che "non possiamo dimenticare chi è stato a scatenare questo conflitto” e punta il dito contro le "reticenze" ad ammetterlo, che "nascondono un antisemitismo dilagante". Domani il dibattito a Montecitorio.

Guerra in Ucraina: “Come ci si può sedere al tavolo delle trattative con la Russia?”

In riferimento alla "proposta avanzata dalla Francia circa il possibile intervento diretto" in Ucraina, Meloni ha ribadito “che la nostra posizione non è favorevole a questa ipotesi foriera di un'escalation pericolosa da evitare a ogni costo". La premier ha poi escluso accordi con Mosca: "Come ci si può sedere al tavolo delle trattative con chi non ha mai rispettato gli accordi?", ha detto ricordando che "gli ucraini fanno presente che un ostacolo fondamentale a qualsiasi possibile negoziato sta nel fatto che la Russia, fin qui, ha sistematicamente violato gli accordi sottoscritti e il diritto internazionale”. E ha citato il fatto che, dopo la dissoluzione dell'Unione sovietica, “con il Memorandum di Budapest del 1994, Kiev ha consegnato a Mosca le numerose testate atomiche in suo possesso in cambio del rispetto dell'inviolabilità dei confini ucraini: a nessuno sfugge che una potenza atomica non sarebbe stata invasa dai russi nel 2014 e poi di nuovo nel 2022, come invece è accaduto in violazione di quel Memorandum". Poi, parlando dell’accordo di cooperazione firmato con Kiev, ha precisato che "non si tratta dell'impegno a fornire armi, ma di un'intesa che riguarda una cooperazione a 360 gradi, come è naturale che avvenga con uno stato che ha avviato il processo di ingresso nell'Unione europea".

Sezione: Politica italiana / Data: Mer 20 marzo 2024 alle 17:23 / Fonte: SKYTG24:IT
Autore: System Supervisor
vedi letture
Print