Matteo Renzi torna a cavalcare una sua vecchia ossessione: l'abolizione del Cnel. "Il Pnrr sta diventando la nuova «mangiatoia» per dirla con le parole che Giorgia Meloni riserva agli avversari. Questa cosa che stiamo facendo fare nuove assunzioni al CNEL è clamorosa. Ma adesso spunta che vogliono pure dare uno stipendio a Renato Brunetta, aggiuntivo rispetto alla sua pensione. Quando diciamo queste cose ci accusano di essere populisti. Io non sono populista, è il governo Meloni-Brunetta che è un governo di spreconi. Sbaglio?", scrive il leader di Italia Viva sulla sua Enews. 

Renzi era tornato a predicare l'aboizione del Consiglio Nazionale del lavoto lo scorso maggio quando aveva lanciato una petizione per chiederne l’abolizione: "visto che tutti dicono che è inutile, perché non aboliamo il CNEL? Qui c’è il modulo per raccogliere le firme, lo fate girare? Grazie!". Ma l'iniziativa non aveva prodotto grandi risultati, arenandosi quasi subito dopo la raccolta di poco più di 5 mila firrme. Adesso, l'obiettivo dell'ex premier è lo stipendio del presidente del Cnel, al momento non è previsto.

La battaglia di Renzi è legata a un decreto del Pnrr, in fase di valutazione alla Camera dei deputati, che ha abolito la restrizione del 2012 sul divieto ai pensionati di ottenere uno stipendio per incarichi di rilievo nella pubblica amministrazione. Questo cambiamento, sottolineato nella relazione tecnica, implica che il presidente del Cnel, incluso Renato Brunetta, potrebbe ora essere retribuito per il suo ruolo.

Sezione: Politica italiana / Data: Lun 25 marzo 2024 alle 17:00
Autore: Tommaso Di Caprio
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