Di fronte alla morte di Alexi Navalny direi che è “lampante e indiscutibile responsabilità del Cremlino. Negarla significa negare la realtà”. Lo ha detto il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, in un'intervista alla “Stampa”. 

Per Renzi, l'ambiguità mostrata dal segretario della Lega, Matteo Salvini, dopo la morte del dissidente russo, ha radici profonde: “Il suo problema si chiama ‘passato’. E questo passato non si cancella. Non si cancella la maglietta al Parlamento europeo con la faccia di Putin, non si cancella la passeggiata in Piazza Rossa con il cartello elettorale ‘No al referendum di Renzi’, non si cancella il ‘datemi mezzo Putin in cambio di due Mattarella’ o il ‘preferisco Putin a Renzi'”, ha aggiunto il senatore di Iv. 

"Nel 2015 ero in visita ufficiale da Putin come capo del governo e nonostante questo mi sono fermato a deporre un mazzo di fiori sul luogo dell’omicidio del predecessore di Navalnyj, quel Boris Nemtsov di cui adesso nessuno ricorda niente. Viviamo in un tempo senza memoria e dunque senza futuro”, ha ricordato Renzi. Sul Presidente del Consiglio GIorgia Meloni, “diceva cose simili, ma lei come sempre è la più veloce a cambiare idea. - ha proseguito Renzi - Salvini invece è in un angolo. E qualsiasi cosa dica peggiora la sua situazione. Come Conte del resto, l’uomo che ha chiamato Putin per portare i soldati russi in Italia. Ma Conte è più furbo e tace. Salvini invece parla e si fa del male. È vero, adesso Salvini e Meloni sono divisi su tutto, ma il potere per loro è come l’Attack e il governo si sfascia solo se Giorgia Meloni rovescia il tavolo”, ha dichiarato. 

Sezione: Politica italiana / Data: Mer 21 febbraio 2024 alle 16:50
Autore: Tommaso Di Caprio
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