Il New York Times rivela che gli 007 Usa hanno intercettato dati elettronici su trasferimenti finanziari da un conto bancario controllato dallo spionaggio militare russo ad un conto legato ai talebani. Si tratta di una delle prove a sostegno della loro conclusione che Mosca ha offerto segretamente ricompense per l'uccisione di soldati Usa in Afghanistan.

Gli analisti hanno valutato, anche da altre informazioni di intelligence, che i trasferimenti erano molto probabilmente parte del programma di ricompense descritto da alcuni detenuti nei loro interrogatori. Gli investigatori hanno identificato anche numerosi afghani in un network legato alla sospetta operazione russa, compreso un uomo che si ritiene abbia servito come intermediario per distribuire alcuni dei fondi e che ora si ritiene sia in Russia. Le intercettazioni dei fondi hanno rafforzato le rivelazioni degli interrogatori, aiutando a ridurre un precedente disaccordo tra gli 007 sull'affidabilità dei detenuti. La circostanza mina ulteriormente l'affermazione di Trump che le informazioni erano troppo incerte perchè gli fossero riferite. Ad arricchire il quadro, le rivelazioni questa settimana di alcuni dirigenti afghani che si incastrano con la valutazione degli 007 americani. Si tratta di diversi imprenditori che trasferivano soldi attraverso il sistema informale "hawala", arrestati in Afghanistan negli ultimi sei mesi e sospettati di far parte di un anello di intermediari che hanno operato tra lo spionaggio militare russo (Gru) e militanti talebani. A casa di uno di loro è stato trovato mezzo milione di dollari.

Sezione: Politica estera / Data: Mar 30 giugno 2020 alle 22:15 / Fonte: New York Times
Autore: Roberto Tortora
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