“I Paesi ricchi devono poter garantire che tutti i Paesi, a prescindere dalla loro condizione economica, possano ricevere i vaccini, perché tutti gli abitanti del pianeta hanno il diritto di essere curati con dignità. Ho già mandato un messaggio a Biden, a Macron, ad Angela Merkel, in Cina: devono porgere la mano a quelli che non hanno possibilità: Cuba, Venezuela e Iran sono vittime di un blocco e non ricevono i vaccini per l’embargo, in molti Paesi non hanno soldi. C'è sempre un modo di emarginare una parte della umanità. Quindi, se potessi mandare un messaggio al Presidente Draghi direi che è importante che al G20 di ottobre sia presa la decisione da parte di tutti i Paesi di sopperire alle deficienze dei vaccini nei Paesi più poveri. L'appello che vorrei fare è questo: il vaccino non è solo per chi lo può comprare ma per tutti gli esseri umani”. Lo ha detto a Sky TG24 Luiz Inacio Lula da Silva, ex presidente del Brasile e candidato alle prossime elezioni presidenziali del 2022,  in un’intervista che andrà in onda integralmente oggi alle 19.30.

“Centinaia di migliaia di brasiliani sono morti, uomini e donne. Il Brasile ha un grande parte di responsabilità, Bolsonaro non ha agito con serietà, non ha rispettato il popolo, il congresso e la corte suprema. Non ha rispettato l'esperienza di altri Paesi e per questo è possibile che prima o poi sia processato e giudicato. Già una commissione di inchiesta sta indagando per corruzione sull'acquisto di vaccini in Brasile. Aspettiamo di vedere cosa uscirà da questa Commissione, per sapere che decisione prendere. E se non succederà niente fino alle elezioni, Bolsonaro sarà in ogni caso giudicato dal popolo nelle prossime elezioni. Il Brasile non ha problemi con nessun Paese: il Brasile deve ristabilire i suoi rapporti che ha sempre avuto con tutti i Paesi”. 

“La verità – ha detto - è che il nostro Presidente deve essere giudicato responsabile perché non ha preso la pandemia sul serio. Non credeva nel coronavirus, nonostante tutte le informazioni di quanto si verificava in Italia, nonostante le informazioni dalla Cina. Diceva che era solo un raffreddore, una influenza che uccideva solo le persone più anziane. Ha trattato con disprezzo la situazione: avrebbe dovuto creare un comitato scientifico per orientare il Brasile, per stabilire un protocollo con delle regole chiare. Avrebbe potuto acquistare 70 milioni di vaccini dall’Oms, non lo ha fatto perché non credeva negli scienziati, nei medici, non credeva ai lavoratori. Ha creduto invece nella clorochina, un medicinale usato contro la malaria”. 

“C'è stata una interferenza nel mio processo. Abbiamo prove della partecipazione del Dipartimento di giustizia degli Stati Uniti, abbiamo prove della partecipazione di procuratori americani. Possiamo affermare che c'è stata un'interferenza del dipartimento di giustizia degli Stati Uniti nel mio incarceramento, perché è stata raccontata una bugia su di me. Ho detto al giudice che era una bugia, ma lui non c'ha creduto. Io sono stato in carcere 580 giorni e ci sono voluti quasi tre anni per provare che avevo ragione. Se potessi mandare un messaggio al presidente Biden, direi che è importante che gli Stati Uniti imparino a lavorare con i loro alleati in maniera più democratica. Gli Stati Uniti non sono lo sceriffo del mondo, gli Stati Uniti non devono spiare altri Paesi. Dobbiamo cercare di trasformare questo mondo in un mondo più umano, più solidale”. 

“Vorrei innanzitutto ringraziare il Santo Padre per le sue dichiarazioni e per la sua preoccupazione sull’Amazzonia dimostrata nel sinodo in cui ha dato voce ai popoli indigeni. L’amazzonia è importante per il Brasile e per tutto il mondo. Dobbiamo sapere come trarre profitto da tutta la ricchezza e la biodiversità dell’Amazzonia per migliorare la vita dei popoli locali. Tutto il mondo ha bisogno dell’Amazzonia: possiamo usare la ricchezza dell’Amazzonia ma dobbiamo garantire la sua cura. E’ una responsabilità del Brasile. Va ricreato un fondo di sviluppo e vanno coinvolti molti Paesi per fermare la deforestazione. Ringrazio il Papa per le sue parole per l’Amazzonia: il Brasile ha la responsabilità sovrana di occuparsene ma serve una partnership con gli altri Paesi” Lo ha detto a Sky TG24 Luiz Inacio Lula da Silva, ex presidente del Brasile e candidato alle prossime elezioni presidenziali del 2022, in un’intervista che andrà in onda integralmente oggi alle 19.30.

“Per i Paesi dell’America Latina, l’importante è che possano esercitare la loro politica in modo sovrano senza ingerenze estere. Per quel che riguarda le proteste a Cuba, ogni società ha il diritto democratico di manifestare. Ma per me il problema dei cubani deve essere risolto dai cubani. Deve essere tolto questo embargo che reca tanto danno ai cubani che non riescono a costruire una vita migliore. Dopo sessant'anni di rivoluzione, non c'è una spiegazione per questo embargo continuo contro Cuba”.

“Io sinceramente penso – ha proseguito - che dobbiamo discutere il mondo dopo la pandemia: è importante creare un mondo forte: io difendo una relazione forte tra l' America latina e l' Unione Europea. Lo stato di benessere europeo è un esempio per noi in America latina. E se tornerò al governo del Brasile recupererò rapporti democratici che avevamo e cercheremo di concludere un accordo tra l' America latina e l' Unione Europea,  un accordo che permetta ai due blocchi di sopravvivere pacificamente e commercialmente in una situazione in cui tutti saranno vincenti. Dobbiamo tornare a creare posti di lavoro e dare speranza di giovani”.

Sezione: Politica estera / Data: Ven 23 luglio 2021 alle 11:45
Autore: Christian Pravatà / Twitter: @Christianpravat
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