“Il  3 settembre 1982 il Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, con la sua giovane moglie Emanuela Setti Carraro e l’agente di scorta Domenico Russo, viene  ucciso in modo brutale da sicari inviati dalla mafia. Il Generale aveva trascorso tutta la sua vita a difendere la democrazia e a servire lo Stato: prima, durante gli anni di piombo, impegnandosi da eroe nella lotta al terrorismo, e poi battendosi contro i poteri mafiosi nella Sicilia insanguinata degli anni 80. Lo aveva fatto con determinazione e lucida visione strategica e per questo, poco tempo dopo essere stato nominato prefetto di Palermo, la sera del 3 settembre 1982 fu brutalmente assassinato. Qualcuno quel giorno sul luogo della strage scrisse «Qui è morta la speranza dei palermitani onesti».  In realtà dal suo sacrificio e da quello di tanti altri onesti servitori dello Stato è germogliata la consapevolezza della necessità che la lotta alla mafia richiede l’impegno, con i propri mezzi e responsabilità, di tutti coloro che credono nei valori di libertà e legalità” . 

Così in un post su Facebook  il vicepresidente della Camera e presidente di Italia Viva Ettore Rosato

Sezione: Politica italiana / Data: Ven 03 settembre 2021 alle 21:40
Autore: Redazione PN
vedi letture
Print