“Il governo italiano deve trovare alternative alla collocazione a Vado Ligure del rigassificatore. Come paventato nella nostra interrogazione, la Commissione europea conferma nella sua risposta che la valutazione d'incidenza del progetto deve escludere qualunque tipo di pericolo per i siti di Natura 2000 e, nel caso non li escluda, lo Stato è chiamato a valutare delle opzioni alternative di localizzazione. Siamo curiosi di vedere se qualcuno - magari in Regione Liguria - avrà il coraggio adesso di affermare che nel progetto in questione non ci sono  impatti significativi sull’ambiente, a maggior ragione dopo che studi autorevoli come quelli dell'ISPRA e dell'Istituto Superiore della Sanità hanno sottolineato come esso sia incompatibile con il territorio e presenti evidenti criticità per la sicurezza sia ambientale che sanitaria. Noi lo ripetiamo ancora una volta: la decisione di spostare il rigassificatore di Piombino a Vado Ligure è inaccettabile.

I cittadini non lo vogliono perché avrà un innegabile impatto sul turismo e perché danneggerà diversi siti protetti dall’Unione europea per salvaguardare la biodiversità. Persino il soggetto attuatore, l’ENI, in audizione ad Arera ha ammesso che il trasferimento del rigassificatore a Vado Ligure  è antieconomico. Lo Stato italiano, tramite il Commissario governativo Giovanni Toti, ha preso una decisione senza una vera valutazione d’impatto che possa escludere a priori danni ambientali e quindi in violazione del principio di salvaguardia. Se non si vuole rischiare un braccio di ferro con l’UE e la conseguente apertura di una procedura d’infrazione adesso il governatore Toti metta in pausa il progetto e inviti il governo a trovare soluzioni alternative, ambientalmente ed economicamente più sostenibili fuori dal territorio della Regione Liguria”. così in una nota congiunta Tiziana Beghin e Maria Angela Danzì, europarlamentari del Movimento 5 Stelle.

Sezione: Politica italiana / Data: Mar 09 gennaio 2024 alle 09:00
Autore: Redazione Milano
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