Dannoso e regressivo” per il vicepresidente della commissione Cultura in Senato, Francesco Verducci, “l’inasprimento del voto in condotta”, perché rivela “un’idea repressiva e punitiva della scuola e, quindi, della società. È il contrario della scuola dell’inclusione e dell’emancipazione che è scritta nella nostra Costituzione”. Per Verducci, quello perseguito dalla destra è “un modello autoritario dove ogni contestazione è potenzialmente un reato”.

A questo governo non interessa che la scuola funzioni, mentre le nuove generazioni hanno bisogno di fondi per diritto allo studio e di risorse per battere la dispersione scolastica, non certo di una politica classista e di discriminazione sociale. Servono più risorse per una scuola pubblica, aperta, inclusiva”, aggiunge.

Sezione: Politica italiana / Data: Mer 17 aprile 2024 alle 15:30
Autore: Veronica Mandalà / Twitter: @very_mandi
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