Riguardo all'esito del voto regionale (non scontato) in Puglia e alle rinnovate dinamiche interne al Pd, la redazione di PoliticaNews.it ha intervistato in esclusiva Michele Bordo, deputato Dem.

Come commenta la vittoria, quasi inaspettata alla vigilia, di Emiliano contro Fitto?

"Sulla vittoria di Emiliano e del centrosinistra in Puglia io sono sempre stato fiducioso. In questi anni abbiamo governato bene la regione, dandole protagonismo in Italia e nel mondo. È cresciuto il turismo, ci sono stati investimenti significativi sulle politiche per il lavoro, le infrastrutture, la sanità, l’ambiente, lo sport, la cultura, i giovani. Abbiamo valorizzato i borghi, i piccoli comuni e tutte le bellezze offerte dal territorio. I cittadini hanno certamente premiato il buon governo. Con la destra la regione sarebbe invece tornata indietro di 20 anni, al periodo in cui nessuno conosceva la Puglia fuori dal nostro Paese e si chiudevano gli ospedali per favorire la sanità privata. Salvini e Meloni hanno puntato tutto sulla politicizzazione dello scontro elettorale con l’obiettivo di dare una spallata al governo nazionale. Alla fine sono stati sconfitti anche perché gli elettori hanno compreso bene che ai leader della destra non gli importava nulla della Puglia, ma volevano utilizzarla solo come pedina per rafforzare il loro ruolo nazionale. La vittoria del centrosinistra in Puglia rafforza senza dubbi il PD e il governo Conte".

Il risultato delle regionali rappresenta un ulteriore segnale di respiro per la segreteria Zingaretti?

"Il risultato elettorale delle regioni e del referendum conferma la giustezza della linea politica della segreteria nazionale del Pd e rafforza la leadership di Zingaretti. Il PD, che è dappertutto il primo partito, conferma di essere il pilastro dell’alternativa alla destra. Adesso bisogna lavorare per rafforzare l’alleanza di governo, estendendola anche a livello locale. Potremmo cominciare proprio dalla Puglia: sarebbe un segnale politico molto importante se riuscissimo ad avviare subito con il M5stelle un percorso di collaborazione, che non è stato possibile realizzare in campagna elettorale, sul programma e le scelte di governo della regione per i prossimi anni. D’altronde, non lo capisce nessuno che governiamo insieme a Roma e poi siamo avversari nelle regioni e nei comuni. C’è bisogno poi di rilanciare l’azione del governo nazionale, fissando le priorità di intervento da realizzare con le risorse del recovery fund, a partire dagli investimenti per il lavoro, la sanità pubblica, le infrastrutture, l’economia verde, i giovani. Inoltre è necessario adeguare quanto prima il nostro sistema istituzionale alla riduzione dei parlamentari con l'approvazione della nuova legge elettorale proporzionale, la modifica dei regolamenti parlamentari e i necessari correttivi alla Costituzione. Già dai prossimi giorni su tutti questi temi il PD sarà molto determinato in Parlamento per dare al Paese una prospettiva di governo chiara e definita, insieme ad un nuovo e più sicuro equilibrio delle nostre istituzioni".

Sezione: Esclusive / Data: Gio 24 settembre 2020 alle 21:30
Autore: Luca Cavallero
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