L'adesione dell’Italia alla NATO è una vera e propria partecipazione “ai valori di libertà della Carta atlantica e, insieme, una scelta essenziale di reingresso nella vita internazionale". Lo ha dichiarato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenendo all’evento “Nato at 75: Shaping a New Transatlantic Agenda, Security and Peace at a Time of Global Transformations for the Future” in corso da oggi a Roma.

A questa adesione ai valori dell'Alleanza atlantica “si affiancava una opzione pragmatica che guardava agli Stati Uniti, per il declino del ruolo mondiale dell’Europa, di cui il tramonto dell’influenza britannica e francese era il segnale", ha affermato il Capo dello Stato. 

"Quando si conclude una guerra, e per di più con le caratteristiche sanguinose del Secondo conflitto mondiale, il tema che si pone è ‘fare la pace’ e, subito dopo, dar vita a un sistema di sicurezza collettiva efficace", ha osservato Mattarella evidenziando le similitudini fra la Costituzione italiana e il Trattato dell’Atlantico del Nord,

“No a mutamenti territoriali che non rispettino voti liberamente espressi dai popoli interessati; diritto di tutti i popoli di scegliersi la forma di governo e restaurazione dei diritti sovrani e dell’autonomia di coloro che ne sono stati privati con la forza”, ha elencato Mattarella, ricordando l'importanza di garantire un “accesso in condizioni di parità al commercio e alle materie prime del mondo; cooperazione economica fra tutti gli Stati per assicurare a tutti migliori condizioni di lavoro, progresso economico, sicurezza sociale; distruzione della tirannia nazista e garanzia di pace a tutti i popoli per vivere sicuri nei confini e liberi dalla paura e dal bisogno; libera circolazione nei mari e negli oceani; rinuncia all’impiego della forza”

Dinanzi all'orrore della “guerra di aggressione lanciata dalla Federazione Russa contro l’Ucraina, la condizione di instabilità nel Mediterraneo allargato”, oggi i Paesi della Nato “sono di fronte alla necessità di ribadire con forza l’inaccettabilità di politiche del ‘fatto compiuto’”. - ha concluso Mattarella - “Il valore dell’ordinamento internazionale è di impedire l’affermazione di politiche di potenza per cui governi di uno Stato più forte possano ritenersi autorizzati ad annientare Paesi meno popolati e meno armati". 

Sezione: Politica italiana / Data: Lun 15 aprile 2024 alle 17:30
Autore: Tommaso Di Caprio
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