"Il report di #Letta, come quello di #Draghi, sarà il solito ricettacolo di ovvietà e utopie come ne abbiamo visti parecchi negli ultimi 15 anni. Il minimo comune denominatore è sempre "siamo troppo piccoli per competere nel mondo di oggi, con #USA e #Cina". Questo mantra è fallace per almeno tre motivi:

1) "Più grande" spesso non vuol dire migliore o più efficiente, e la storia, anche recente lo dimostra. Le dimensioni possono contare nell'influenza geopolitica, ma se parliamo di ricchezza e benessere diffuso, è vero il contrario: più piccolo è meglio.

2) L'#UE non è uno stato, e mai lo sarà: prendere a riferimento sistemi diversi e nazioni consolidate come US e Cina, e pensare di poter diventare come loro, porta solo a disastri. Se vuole sopravvivere l'UE deve imparare a capire quello che è e quello che può essere, senza rincorrere impossibili utopie.

3) L'integrazione #UE negli ultimi 30 anni di fronte ad ogni crisi è andata nella direzione del "più grande", con l'unione che ha avocato a sé sempre più poteri, centralizzando competenze e che ha accolto tantissimi nuovi stati membri, aumentando la sua massa. T

Tuttavia è evidente a tutti che spesso le cose sono andate peggio invece che meglio, con divergenze che sono esplose e cittadini che sono rimasti indietro, insieme a un progetto che ha gradualmente perso la leadership in tantissimi settori.

Il #recoveryfund ne sarà l'ennesima prova che spesso insieme non è meglio. Sussidiarietà e proporzionalità devono essere i nuovi mantra del ripensamento della cooperazione europea".

Lo afferma l'eurodeputato della Lega, Marco Zanni.

Sezione: Politica italiana / Data: Lun 15 aprile 2024 alle 14:20
Autore: Veronica Mandalà / Twitter: @very_mandi
vedi letture
Print